In Italia l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) è regolamentata dalla legge 194/1978, che permette l’aborto entro i primi 90 giorni di gestazione. Tuttavia la sua applicazione è ostacolata da vari fattori, tra cui l’alta percentuale di medici obiettori: nel 2021 il 63,4% dei ginecologi, il 40,5% degli anestesisti e il 32,8% del personale non medico hanno sollevato obiezione di coscienza nelle strutture pubbliche e in quelle private. Queste percentuali non descrivono il problema della difficoltà all’accesso al servizio in quanto permane una forte variabilità per area geografica (divario Nord Sud con percentuali ancora maggiori nelle regioni del sud) e il sistema di raccolta dati non è peraltro esaustivo (non sono conteggiate per esempio le donne che accedono alle strutture e che non portano a termine il percorso).