L’economia italiana soffre di una stagnazione della produttività che ne frena la crescita e la competitività da decenni.
Le cause principali sono una struttura produttiva frammentata e dominata da microimprese, costi energetici strutturalmente più alti dei competitor europei, un sistema di sussidi pubblici inefficace e distorto, una giustizia lenta e mercati poco contendibili. A questo si aggiungono bassi investimenti in ricerca e capitale umano.
Per invertire questa tendenza, proponiamo un piano di riforme organico per aggredire i nodi strutturali del sistema. La strategia prevede:
L’eliminazione dei sussidi;
Un forte rilancio degli investimenti in ricerca e innovazione;
Una politica energetica che garantisca costi competitivi tramite un mix di rinnovabili e nucleare;
Una riforma della giustizia economica;
Un’agenda di liberalizzazioni per aumentare la concorrenza.
L’obiettivo è creare un ambiente favorevole alla crescita dimensionale delle imprese e all’attrazione di investimenti, per sbloccare il potenziale inespresso del Paese.