Istruzione

La scuola deve tornare a essere il principale strumento di emancipazione e mobilità sociale, come sancito dalla Costituzione. Da decenni, invece, riproduce o amplifica le disuguaglianze a livello intergenerazionale.

La scelta d’indirizzo precoce, i divari territoriali, la carenza di tempo scuola e le difficoltà di accesso alle attività educative pomeridiane bloccano il potenziale di troppi studenti. Il merito – che dovrebbe misurare impegno e crescita – non trova spazio in un ambiente educativo segnato ancora da un’impostazione selettiva, trasmissiva e gerarchica.

Per invertire questa tendenza, proponiamo un ciclo unico fino ai 18 anni con:

  • Materie core/elective;

  • Orientamento personalizzato;

  • Tempo lungo;

  • Didattica laboratoriale;

  • Valutazione trasparente.

Le competenze degli studenti vanno costruite e certificate in modo chiaro, con prove comuni e feedback continui, mentre formazione, reclutamento e valutazione degli insegnanti sono da ripensare come strumenti per favorire il continuo miglioramento.

Serve un nuovo patto educativo che premi la qualità didattica, incentivi i docenti più meritevoli, rafforzi l’inclusione e promuova benessere e salute mentale. L’istruzione pubblica può e deve essere un motore di equità, crescita e fiducia, capace di accompagnare tutti e tutte, senza eccezioni, verso una cittadinanza piena e consapevole.