Drin Drin firma la Petizione EU-INC sulla forma societaria pan-Europea

Un approccio pragmatico al 28° regime faciliterà le startup e chi crea impresa innovativa

Imola, 30 settembre 2025 – L’associazione Drin Drin ha firmato la petizione EU-INC che chiede l’introduzione di una nuova forma societaria unica, a livello europeo, per facilitare la creazione di startup e imprese innovative. La petizione è una risposta pragmatica alla consultazione aperta dalla Commissione Europea sul 28° Regime con l’obiettivo di definire un quadro normativo unitario, superando i limiti dei 27 ordinamenti nazionali.
Il Drin Drin, “partito startup” con l’innovazione tra i propri capisaldi, non può mancare di aderire a un’iniziativa per un 28° regime pragmatico, digitale, uniforme e pensato per chi crea impresa: startup e investitori.
La petizione EU-INC, in chiusura oggi – 30 settembre, ha raccolto oltre 18.000 firme, con il sostegno di più di 600 fondi di venture capital e 900 startup, indicando quattro priorità fondamentali per rendere il 28° regime uno strumento davvero competitivo:
  • una forma societaria europea unica, valida in tutti i Paesi membri;
  • un registro e un portale digitale UE, per costituire e gestire un’impresa online in massimo 48 ore;
  • uno strumento standardizzato per gli investimenti early stage (EU-FAST), sul modello dei SAFE (Simple Agreement for Future Equity) americani, strumenti per facilitare i round di raccolta fondi iniziali;
  • un quadro ESOP europeo (EU-ESOP), che renda le stock option uno strumento semplice e competitivo per attrarre e trattenere talenti oltre confine.
“Chi vuole fare innovazione in Europa oggi si trova davanti 27 ordinamenti diversi, regole non armonizzate, burocrazia complessa e costi elevati. Un labirinto giuridico che rallenta la crescita e spinge troppe imprese a guardare oltreoceano.” commenta Alberto Forchielli, imprenditore e co-fondatore del Drin Drin. “Dopo anni di misure frammentarie e fondi distribuiti a pioggia, la consultazione della Commissione Europea sul “28th regime – EU corporate legal framework” rappresenta un’occasione concreta e unica per un primo e decisivo passo verso l’Unione dei Mercati dei Capitali europei.
I dati sono chiari: nonostante le numerose startup, l’Europa ospita appena il 13% delle aziende unicorn a livello globale e quasi il 30% delle startup europee deve dedicare almeno il 10% del personale esclusivamente a compiti di compliance, sottraendo tempo e risorse all’innovazione.
“Se vogliamo che l’Europa torni a essere protagonista dell’innovazione globale, dobbiamo lasciarci alle spalle gli slogan astratti e supportare iniziative pragmatiche in

grado di rimuovere i rallentamenti burocratici e normativi all’innovazione nell’UE. La proposta del 28° Regime è una di queste: non la promozione dell’etichetta “made in Europe”, bensì la creazione delle condizioni giuridiche e societarie necessarie alle startup per innovare e scalare a livello internazionale” è il commento dell’economista Michele Boldrin, cofondatore dell’associazione Drin Drin.

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